È vero che, oggi come un tempo, per non risultare ambiziose, materialiste o venali, “le signore non parlano di soldi”? E da dove nasce questo stereotipo? L’organizzazione del lavoro, sia quello di cura (non retribuito, assegnato alle donne e che si svolge in casa), sia quello più tradizionale offerto dal mercato (retribuito, assegnato agli uomini e che si svolge fuori casa) è solo una parte di un problema le cui radici sono profonde e complesse, ma non impossibili da estirpare. Da dove partire? Dalla consapevolezza.
Modera l’incontro Sandra Sain, giornalista, produttrice responsabile di RSI Rete Due.
è un’economista femminista. Insegna Economia Politica presso l’Università Unitelma Sapienza di Roma, dove è anche direttrice della School of Gender Economics. Nel 2022, allo scopo di portare il tema dell’equità di genere all’interno di aziende e istituzioni, ha fondato Equonomics. Fa parte del board della European Women Association e di quello di Opera for Peace, ed è Componente del Comitato Scientifico di Save the Children e dell’Osservatorio sul Terziario ManagerItalia. I temi dello sviluppo e della cooperazione per la riduzione del divario tra le aree più povere e quelle più ricche del mondo sono al centro dei suoi interessi fin dai primi anni di attività, sempre con un focus sulle disuguaglianze di genere. Impegnata in diversi progetti sul campo, lavora da anni per la formazione e l’empowerment femminile in Paesi come Libano e India. Opinionista su La Svolta, è autrice di articoli e libri sui temi del gender gap. Il suo ultimo libro è Lesignore non parlano di soldi (Fabbri Editori, 2023).
è giornalista culturale, ha lavorato per diverse testate della stampa scritta, per la televisione e dal 2014 è Produttrice Responsabile di RSI Rete Due. Durante gli studi universitari, che concluderà con la laurea in Lingue e letterature straniere, comincia a lavorare in radio, la sua grande passione. Collabora con diverse ONG e a lungo con Amnesty International per cui ricopre incarichi di responsabilità a livello regionale e nazionale, sviluppando anche un Progetto pilota per l’Educazione ai Diritti Umani agli agenti di Polizia Penitenziaria, realizzato poi in collaborazione con il DAP, il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria italiano. Dal gennaio 2023 è Presidente del Centro PEN della Svizzera italiana e retoromancia. Ritiene che i libri in casa non siano mai troppi, ama il cinema ed è lusingata dall’aver potuto condurre per due anni il Festival del Film Locarno davanti alle 8000 persone della Piazza Grande.