In che modo la narrazione criminale – sia essa letteraria o audio-visiva – esplora il corpo come confine? Qual è la relazione tra la rappresentazione della violenza e l’emergere di nuove forme di identità, sia reale che digitale? Giancarlo De Cataldo e Stefano Nazzi si incontrano per un dialogo che esplora il confine tra verità e finzione, tra realtà e narrazione, partendo da due universi che indagano il corpo nella sua dimensione più cruenta e inquietante: il noir e la cronaca nera.
Giancarlo De Cataldo, autore di celebri romanzi gialli e noir, è noto per la sua capacità di raccontare le sfumature più oscure del corpo umano: dalla violenza alla corruzione, dalle ferite fisiche a quelle morali. La sua scrittura scava nei confini tra giustizia e vendetta, legittimità e illegalità, tracciando un ritratto del corpo come veicolo di potere, sofferenza e redenzione.
Stefano Nazzi, ideatore di alcuni dei podcast più seguiti nel panorama contemporaneo, è un maestro nell’intrecciare cronaca nera e narrazione. Il suo approccio al corpo nelle sue storie è scientifico e analitico, ma non privo di una componente emotiva che pone l’ascoltatore di fronte a una riflessione profonda sui confini tra giustizia e punizione, tra la realtà del crimine e la sua percezione mediatica.
A Sconfinare Festival i due autori rifletteranno su come il corpo – come strumento di violenza, come simbolo di disumanizzazione, come oggetto di desiderio o di paura – venga trattato e rappresentato nei loro rispettivi generi; sconfinando fra letteratura e podcast, là dove la narrazione si fa più immediata e il corpo delle vittime, dei colpevoli e degli investigatori prende vita attraverso la voce, creando un’interazione diretta e intima con il pubblico.
Modera l’incontro Laura Zucchetti, giornalista