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Donatella Di Cesare

Insegnante di Filosofia teoretica alla Università di Roma Sapienza, è considerata una delle voci più significative del pensiero europeo contemporaneo. Sullo spartiacque tra ermeneutica filosofica, decostruzione, teologia politica, ha esaminato la figura dell’estraneo, dell’altro, fino al grande tema della migrazione nel suo libro Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (Bollati Boringhieri, 2017). Le sfide della violenza, visibile e invisibile, da Auschwitz fino alle forme contemporanee, l’hanno spinta a ripensare i diritti umani in una critica anarchica alla politica statuale. Con il suo libro Sulla vocazione politica della filosofia (Bollati Boringhieri, 2018) ha reclamato un ritorno della filosofia nella polis e delineato la possibilità di un pensiero radicale, capace di coniugare esistenza e comunità. Tra i suoi libri più discussi: Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo (Bollati Boringhieri, nuova ed. 2022).

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