Il sogno di lasciare la Terra e di visitare altri mondi è antico quasi quanto l’umanità. Negli ultimi anni, questo sogno è stato alimentato dai piani avveniristici dei nuovi imprenditori spaziali, e offerto come possibile risposta ai cambiamenti climatici e ad altre minacce per l’umanità. In molti, da Stephen Hawking a Elon Musk, hanno espresso la convinzione che la nostra specie debba diventare multi-planetaria, e che la sua stessa sopravvivenza a lungo termine dipenda dalla possibilità di abbandonare la Terra e di stabilirsi in colonie permanenti nello spazio o su altri pianeti. Ma è davvero così? Cosa c’è di realistico in queste idee, e quanto sono a portata di mano? Quali ostacoli dovremmo affrontare per trasferirci su altri mondi, e quali sarebbero le possibili destinazioni? Soprattutto, l’esplorazione dello spazio e dell’universo servono a garantirci una via di fuga su un’altra Terra, o, piuttosto, a comprendere che quella che abbiamo è insostituibile?
Modera l’incontro Giovanni Pellegri, neurobiologo e divulgatore scientifico, responsabile de L’ideatorio USI.
è professore associato di astronomia e astrofisica all’Università di Roma Tor Vergata. Accanto all’attività di ricerca e di insegnamento, da anni racconta con passione la scienza al grande pubblico sul web, sulla carta stampata, alla radio e in tv. Ha scritto diversi libri, tra cui Cercatori di meraviglia (Rizzoli, 2014), vincitore del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2015, e L’ultimo orizzonte (UTET, 2019), vincitore del Premio Asimov 2021. La sua pubblicazione più recente è Su un altro pianeta (Rizzoli, 2022).
è neurobiologo. Ha conseguito la laurea in biologia presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Losanna, dove ha anche svolto un dottorato in neurobiologia, premiato come migliore ricerca dell’anno dalla rivista scientifica “Le Scienze” (ed. italiana di “Scientific American”). Dal 2005 ha creato L’ideatorio, un servizio dell’USI che si occupa del dialogo tra scienza e società e della promozione della cultura scientifica. Dal 2006 al 2018 ha collaborato, come conduttore e redattore, con il programma “Il Giardino di Albert” della RSI. È Membro del comitato della Settimana del Cervello e dell’Assemblea di Caritas Ticino. Dal 2004 è Coordinatore Regionale, presso l’Università della Svizzera italiana, della Fondazione Science et Cité che si occupa di promuovere il dialogo tra la scienza e i cittadini.