La cultura è forse l’unico vero anticorpo che esiste oggi nei confronti del degrado del sentimento di appartenenza alla comunità. Come ci hanno insegnato grandi intellettuali come Arendt, Adorno o Horkheimer analizzando i processi che avevano progressivamente permesso ai fascismi di emergere, la cultura è d’altronde il solo antidoto a nostra disposizione ogniqualvolta si affievolisce la capacità critica e ci si appiattisce sulle ideologie dominanti. Avere capacità critica, però, significa non solo opporsi al conformismo, ma anche avere il coraggio di pensare in maniera autonoma senza cedere ai processi globali che “producono cultura” esattamente come si producono le merci. Al punto da chiedersi se il vero problema, oggi, non sia soprattutto quello di capire chi abbia veramente la capacità e il coraggio, rinunciando alla celebrità effimera, di andare controcorrente e di articolare tra di loro il sapere tecnico e la capacità critica.
Modera l’incontro Manuel Camassa, filosofo, insegnante presso il Liceo Cantonale di Lugano 2.