Come ci poniamo di fronte a ciò che è culturalmente altro, diverso, remoto o lontano da noi? In che modo la mescolanza, la fusione e la fertile contaminazione di panorami e linguaggi artistici diversi può diventare la chiave per la creazione di prodotti culturali inediti e affascinanti, permeati dallo sconfinamento? In sintesi: che cosa significano i concetti chiave alterità e ibridazione se applicati all’ambito culturale?
Sono stati questi i temi posti al centro di Sconfinare Festival 2021, la seconda edizione della manifestazione culturale firmata Città di Bellinzona. Un programma variegato e interdisciplinare, che ha visto svolgersi i format più apprezzati del Festival – come i sei talk dell’evento Oltre il muro – accanto ad una serie di novità, come SCONFINAREYOUNG, la nuova sezione interamente dedicata al pubblico giovane.
Fiore all’occhiello di questa edizione è stata l’instaurazione di una proficua rete di sinergie con attori culturali affermati su scala nazionale: prima fra tutte, la partnership con il festival basilese CULTURESCAPES, grazie alla quale ci siamo spinti ad esplorare uno dei luoghi in cui la cultura sembra essere maggiormente attraversata dall’ibridazione – l’Amazzonia.