Che cos’hanno in comune lo studio di una cellula vivente, osservata al microscopio, e l’analisi delle peripezie vissute dal protagonista di un romanzo? Che relazione esiste fra la ricerca delle leggi fisiche che regolano la vita della natura e la definizione dei principi filosofici e morali che presiedono alla convivenza fra gli uomini? In che cosa si assomigliano matematici, fisici, medici, pittori, musicisti, filosofi – e in che linguaggio possono comunicare? In sintesi: dove si situa il confine che separa la cultura umanistica – in cui la nostra società ancora in larga parte si riconosce – dalla cultura scientifica, spesso accomunata all’idea di progresso, sicurezza, futuro?
Questi e molti altri sono stati gli interrogativi posti al centro di Sconfinare Festival 2022, la terza edizione della manifestazione culturale firmata Città di Bellinzona. Una tre giorni all’insegna dello sconfinamento che ha visto ospiti, in Piazza del Sole, personalità del calibro di Telmo Pievani, Melania Mazzucco e Michela Marzano, fra le altre, e che ha visto il Festival aprirsi, per la prima volta, all’universo scientifico, grazie alla collaborazione con enti come l’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) o L’Ideatorio dell’Università della Svizzera italiana.